Fondamentalmente è un quaderno di appunti, di cui ho dannatamente bisogno. Un po' perché dimentico molte cose e un po' perché scrivere spinge a ricercare e a sistematizzare.

domenica 20 febbraio 2011

Sonia a via Bixio

Dopo alcuni anni di assenza abbiamo deciso di andare nuovamente a mangiare da Hang Zhou, il migliore ristorante cinese di Roma gestito da Fen Xia detta Sonia. Eravamo pronti alla solita lunga attesa per riuscire ad occupare uno dei pochi tavoli del piccolo locale di via San Martino ai Monti e invece: sorpresa! Sonia ha traslocato nel nuovo, immenso locale di via Bixio, a pochi passi dalla gelateria Fassi. Oltre a due grandi sale, il ristorante sfoggia cinque salette che possono ospitare piccole comitive familiari.


I locali più spaziosi hanno finalmente convinto Sonia ad accettare le prenotazioni, anche se lascia sempre qualche tavolo libero per chi non può o non vuole prenotare. Anche in questo il ristorante ha conservato quel suo carattere democratico e popolare che lo rende unico: prezzi bassi ma cibo di alta qualità, foto di Sonia in posa accanto ai clienti più famosi e ritratti di Mao Zedong (formerly Mao Tse-Tung)  ma soprattutto un menu dove trovano posto decine di piatti che non si ha modo di mangiare in nessuno delle centinaia di ristoranti cinesi romani.


A qualche mese dal trasloco, il successo del locale è testimoniato dalla difficoltà di prenotare un tavolo già alle cinque del pomeriggio di sabato, che per giunta abbiamo ottenuto a condizione di presentarci non oltre le 19:45. Arrivati in perfetto orario, il ristorante era già pieno e dotato della sua tradizionale e ordinata fila.

Alcuni punti di eccellenza gastronomica sperimentati stasera. Ravioli trasparenti ai gamberi: profumati e ben cotti. Zuppa agropiccante: ricca, deliziosa, con aroma di funghi affumicati. Maiale allo zenzero: da urlo, con salsa perfettamente equilibrata dolce e lievemente piccante. Maiale, pollo e manzo con lattuga e sedano: a distanza siderale da piatti simili degustati altrove. Insomma, i cuochi ci sanno fare e la gestione ci tiene alla qualità. Non tutto è perfetto, naturalmente, come dimostra ad esempio il manzo croccante con melanzane (fette di melanzane ricoperte di carne macinata, impanate e fritte), che nel piatto si rivela poco più che un contenitore spugnoso di olio. In generale, un piatto su dieci è risultato scarso, quattro ottimi, gli altri cinque di qualità sopra la media. In quattro abbiamo pagato ottantadue euro.

Usciti soddisfatti dal ristorante siamo passati da Fassi. Ai tavoli, gruppi di giovanissimi cinesi come non se ne vedono certo nel mio quartiere. I camerieri di Fassi non sono da meno: ragazzini di Paesi lontani che fanno del quartiere Esquilino la prima realizzazione di una Roma multiculturale.

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